4° Revival Country raid cortonese

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6 pensieri su “4° Revival Country raid cortonese

  1. Bella gara, tecnicamente ben fatta.
    I ragazzi dell’organizzazione, seppur con poca esperienza (vengono dai “raduni” ed hanno organizzato pochissimi eventi di regolarità) sono riusciti a capire i giusti ingredienti, servendo un piatto gustoso.
    30 CO, TUTTI su strada, nemmeno un piazzale, ben ritmati, strade belle (quelle in collina) anche se talvolta un pò troppo sconnesse, ottimo livello di cronometraggio, commissari di percorso perfetti.
    Nulla da invidiare a gare più blasonate, o che fanno 80/90 iscritti.
    Eppure qui ce ne erano solo 45, e gran parte locali.
    Mah…..
    A volte mi chiedo a che serva sforzarsi per poter offrire belle e divertenti gare, se poi si constata che una bella serie di tre piazzali (da ripetere, ovviamente, altrimenti che gusto c’è) è premiata maggiormente dalle partecipazioni.
    Vabbuò.
    Complimenti a Beppe, bella vittoria, ed al sempre pungente Pantani, secondo.
    Ottima prova di Forzi, terzo, e complimentissimi al quarto classificato, Montanelli, neo acquisto 3A.
    Il ragazzo si farà, è molto portato, e adesso sotto la guida di Giulio Caoduro , di De Rita, e dei Cappella brothers, arriverà presto più in alto.
    Chiude la top five un ansiosissimo Donati, che si starà sicuramente chiedendo come mai a CO non gli vengono gli stessi tempi delle gare a PC.
    Io ho partecipato facendo da navigatore a Volpi, mandandogli in vacca la gara dopo 100 metri dall’incrocio della piazza di partenza (anzi, 78metri).
    Sul road book presenti le distanze con tre cifre decimali, mi hanno confuso (sono sempre stato abituato a due) e ho letto 780 metri anzichè 78.
    “Vai dritto per 780 metri”
    E intanto mi son messo a smanaccare sul trip che non partiva, tanto, c’erano 780 metri!!
    E invece, ciccato il bivio, siamo arrivati tardi al primo CO, che era pure doppio (evvai).
    Mi dispiace molto, e capisco le grosse reponsabilità dei navigatori, le loro ansie, le loro difficoltà…..questi appassionati così determinanti, e mai gratificati come meritano.

    Una risposta ai temi sollevati da Monciatti, ovviamente le mie sono opinioni personalissime, non pretendo che siano “il verbo”. E’ solo come la penso io.

    Quota di iscrizione.
    Il mio parere è che quanto offerto a Cortona sia assolutamente in linea con la tassa di iscrizione.
    Si tratta di una gara su strada, con quello che ne consegue a livello di costi.
    Partecipando a manifestazioni di questo tipo va messo in preventivo di spendere un po’ di più (ma poi…..è vero? basta passare l’appennino e ti rendi conto che ti fanno pagare 180/200 euri per girare nei piazzali).
    Lo dico sempre: se la domenica ci trovassimo nel parcheggio dell’Ipercoop e mangiassimo al furgone del porchettaro, spenderemmo un cazzo e potremmo fare 3 volte i tubi che abbiamo fatto ieri.
    Ma con che soddisfazione?

    Premi,allenamenti,strumenti.
    L’idea del “ricordino per tutti” è a mio avviso retaggio di una mentalità radunistica, e comunque potrebbe essere mantenuto nelle manifestazioni di regolarità ma a livello di gadgets da distribuiri alle verifiche, non come “premio”.
    Volendo parlare di gare (anche se per me le gare con le auto sono una cosa diversa, ma qui si aprirebbe un altro capitolo infinito), l’approccio deve essere diverso.
    I premi, nelle gare, si devono sudare, vanno conquistati.
    A Cortona ce ne erano pure troppi.
    Mancavano quelli per chi aveva le Opel e quelli per chi era venuto con la Ford, poi c’erano tutti.
    Io farei premi solo per i primi 5 assoluti (assoluti veri, non di ogni categoria…..ma vorrà significare qualcosa dal punto di vista etimologico la parola “ASSOLUTO”?) e il primo arrivato di ogni categoria. Stop.
    Io e Volpi ieri siamo giustamente tornati a casa solo con il salame, perchè salami siamo stati.
    Nelle gare di regolarità il gioco lo vince CHI FA MENO PENALITA’, e ci riesce, ogni volta, solo uno.
    Come queste penalità siamo riusciti a produrle, è la sommatoria di tanti fattori, e tutti concorrono al risultato prestazionale: driver, navigatore, auto, strumenti.
    Come gestire questo “pacchetto” sono problemi del pacchetto stesso.
    Non hai gli strumenti? Ti arrangi, cerchi di fare con tutto quello che hai, ti ingegni.
    Non ti alleni? E’ una tua scelta, otterrai una prestazione che ne è la conseguenza.
    Ognuno insomma deve mettere in campo ciò che ha, ciò che può, e dando il meglio di se, ponendosi degli obiettivi personali ed alzando la propria asticella di volta in volta trovando motivazioni per fare sempre meglio.
    Sarebbe tutto così immensamente semplice……

    Un grazie a tutti quelli che credono nelle belle manifestazioni del Granducato Challenge, alla prossima gara!

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  2. Per quanto mi riguarda, mi unisco al coro dei soddisfatti: sicuramente (come in ogni tradizione) ci saranno sempre gli scontenti e le critiche (che siano costruttive), ma io sono tra quelli che ieri si è divertito davvero tanto: accoglienza locale ottima, le quasi 4 ore di gara sono passate in un batter d’occhio, grazie al bel percorso ed alle prove ottimamente ritmate. Bravissimi e tanti i commissari di percorso (cosa non da poco) e ottimo anche il cronometraggio (qualche svista può succedere a tutti). Bravi ragazzi, si preannuncia per il futuro una bella pietra miliare se avete voglia e pazienza di continuare in questa direzione! Belle le gare così, è la regolarità che preferisco, tutto in strada, sempre in gara, niente trasferimenti liberi, medie brillanti… così si da un gran merito anche ai navigatori!

    Sinceramente non trovo esosa la tassa, anzi… in giro per esperienza si trovano gare ben più care e decisamente più brutte e noiose. Certo, va visto cosa si cerca in una gara, darsi le proprie priorità e scegliere.

    Se proprio vogliamo guardare il “pelo” (dell’uovo eh…):
    – magari avrei aggiunto un minuto o due alle prime due prove, dato che dovevamo uscire dal centro e rispetto a tutte le altre lasciava solo un minutino scarso di margine (le altre almeno 3/4).
    – forse un percorso leggermente più vario (Cortona inclusa) sarebbe stato perfetto. E magari un piccolo ristoro (anche 15 minuti).
    – quei MURI di moscerini………

    Complimenti a tutti, a Valter e Stefano prima di tutto, con i quali ho avuto l’onore di lottare sul filo del centesimo fino all’ultima prova!!!

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  3. Non è solo un problema di strumentazione,anche di allenamento e di affiatamento,ma condivido le tue osservazioni sui tubi messi in strada,dissento sull’organizzazione:i crono andranno pagati,ma il resto del personale potrà essere volontario ed accontentarsi “solo ” del pranzo come succede per qualunque attività amatoriale. E poi o si ha l’A 112, la Mini, la Delta,o si è cortonesi o donne,altrimenti gli altri possono stare a casa,e partecipare per un salame e una bottiglia mi sembra quasi umiliante (con gli stessi soldi si fanno oggettini di plastica da tenere in casa a ricordo della giornata). Viene la voglia di partecipare con le moderne,non per essere attaccati alla premiazione (il vincitore è uno solo come dice giustamente Ricci,e ci mancherebbe altro..) ma almeno una gratificazione più stratificata non credo che innalzi i costi. Non ho mai fatto organizzazione e non la farò mai ma se non ci si arriva le cose non si fanno e io infatti penso di non farle più.

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  4. Io invece dissento da quello che dice Marco, purtroppo le gare su strada costano un bel po’ , specie di crono e personale, quindi quello che e’ stato dato a Cortona e’ adeguato alla tassa di iscrizione.
    Pero’ una cosa la voglio dire: voler fare forzatamente i passaggi su strada aperta al traffico con tubi messi in luoghi dove di traffico ce ne’ a iosa. ha un senso?
    Cio’ comporta il mettere i tubi strettissimi , bloccare con notevoli difficolta’ le auto circolanti, impiegare un numero esagerato di persone che a volte ( come mi e’ capitato ieri in alcuni punti) non sanno il motivo per cui sono li, ecc . insomma cosa cambierebbe a fare una gara a CO su strada ma con i tubi messi in posti dove non ci siano intralci ?
    So che avro’ tutti contro e che dovro’ per forza adeguarmi ai voleri della maggioranza., pero’ rimango convinto della mia opinione.
    Per quanto riguarda il risultato di ieri, stendiamo il solito velo pietoso: i rilevamenti in abitacolo mi davano 160 p , quindi anche immaginando un errore del 20-30% non avrei dovuto superare i 200 p; invece il disastro con errore reale di + del 100 %.
    A questo punto non so piu’ veramente cosa fare , anche perche’ sto andando sempre in peggio.
    In allenamento pensavo di aver capito l’errore, spostando e rispostando il riferimento, invece ancora una volta i CO si confermano il mio incubo.
    Tuttavia , non demordo, si va avanti, sperando in risultati migliori.
    Marco , non ti abbattere e deciditi finalmente a cambiare strumentazione….tra un po’ credo che potro’ prestarti qualcosa di buono.

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  5. Appena rientrato da Camucia inizio con i miei commenti: delusione. Si, delusione prima di tutto per il mio scadentissimo risultato,perchè dopo anni non si può sbagliare malamente strada con errore commessso in coppia da me e dal mio navigatore (che forse un po’ più attento doveva stare….) e compromettere una bella gara che nei primi 15 co mi aveva visto molto vicino ai risultati di Bacci; delusione per essere tornati a mani vuote,a parte i doni in natura,salame e vino,che mi sono sinceramente venuti a noia,specialmente con tasse di iscrizionie non propio popolari con le quali credo un oggetto di plastica con una scritta anche semplice da mettere sulla scrivania a ricordo della partecipazione ci poteva entrare(so già di non incontrare il consenso di molti e di essermi ripetuto più volte su questo aspetto); delusione perchè una svista di apparente poco conto mi ha compromesso la gara (che già era destinata a non ripetere il risultato dello scorso anno per me,visto il livello dei partecipanti di questa’anno-che l’anno scorso non c’erano-) e la media apparentemente bassa ma in realtà piuttosto tirata,almeno per me,che non mi ha permesso di rinediare all’unico vero erore della mia gara,e Ricci ne è stato testimone: ad un certo punto mi volevo ritirare e a fine gara ero deciso a non partecipare più a manifestazioni del genere per l’arrabbiatura presa e a vendere anche la macchina (incolpevole fedele protagonista). Spero che mi passi
    e mi torni la voglia per onorare almeno l’impegno di Donati e Forzi nell’organizzazione della gara “di casa”,anche perchè se smetto io non credo ci sia gente che si strappi le vesti per questo; delusione perchè non posso pensare di andare a fare la regolarità a strumentazione libera con l’orologino che sta sul comodino di mia figlia “contro” concorrenti dotati dei più sofisticati strumenti professionali,e poi senza allenarmi mai: ha ragione il Donati. Basta credo di essermi sfogato abbastanza.

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    • Per me è stata la prima volta a Camucia.
      La gara mi è piaciuta moltissimo; sullo stile del Granducato Challange, che sto seguendo, navigazione più CO sul percorso.
      Nessun appunto all’organizzazione, buona le gestione del traffico sui pressostati da parte dei volontari, non credo ci siano stati partecipanti danneggiati.
      Gara alla fine lunga, si arriva stanchi, ma non mi lamento, mi piace così, ci si sente “piacevolmente stanchi”. Per impegno credo che venga subito dopo Civitella che finora è stata la più dura.
      Dopo la gara altre tre ore per rientrare a Roma
      Anche per me passaggi poco costanti sui tubi che non mi hanno consentito di andare oltre il 7° posto, con un paio di errori molto grossolani.
      CO orari molto lineari, senza malizie, tubi sempre in vista al rosso, partenza in salita a Tuoro ma bello anche quello.
      Sicuramente da ripetere

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