4° Historic Rally delle Vallate Aretine – Arezzo 7-8 Marzo 2014

 

Roberto Ricci – Enio Biasci Vincitori nella speciale classifica Regolarità Sport su A112 Abarth

Podio tutto Scaligera Rallye al Valli Aretine nelle Sport
1° Ricci Biasci
2° Mozzi Biacca
3° Pagni Baldasseroni

Aspettavo da tempo di poter finalmente rifare una “sport”, la tipologia di gara che in assoluto mi piace di più per quanto riguarda la regolarità.
Sarà forse perchè la struttura di gara è praticamente identica a quella di un rally, con i conseguenti ricordi, fatto sta che il divertimento che provo in queste manifestazioni non ha paragoni con nessun altra.
Purtroppo non me ne posso permettere troppe, ed è per questo che “aspettavo da tempo”.
Avevo preparato la “Trofeo” con cura amorevole, tutti i dettagli, i minimi particolari.
Per l’occasione avevo anche messo due slick Yoko advan 032 nuove, spostandone due identiche ma dell’era paleozoica (prese usate, fondo di garage) sul posteriore.
Strumenti, fissaggi, una borsetta di attrezzi con il minimo indispensabile, un’altra con un delle bottigliette d’acqua.
Dopo il forzato forfait di Lorenzo Meini, ho condiviso questa avventura con Enio Biasci, l’uomo delle nevi, delle situazioni difficili, un “faverista” insomma.
Meno navigatore del Meini,un rallysta che mi avrebbe dato anche le “note” se fosse venuto, ma più meccanico,una mente dalle mille soluzioni, l’antipanico per quando qualcosa va storto.
Niente note, tutto a vista, ma l’intenzione di divertirsi ed andare forte era palese.
La sera precedente l’incontro con i ragazzi della “Scaligera”, favolosi, appassionati (insieme a loro si vive il rally), e poi a cena tutti insieme.
La mattina dopo una colazione extrastrong, tutti in macchina alla volta della partenza nel centro storico di Arezzo, una location suggestiva e bellissima.
Avversari fortissimi, in primis Giordano Mozzi, presente con la fida Fulvia per cui ancora più performante che con lo scorbutico Kadett, poi Pagni, lo specialista ormai di questa disciplina, poi Veronese, molto forte e poi outsider temibili come Bacci, che in una gara di 8 prove potevano senz’altro dire la loro.
Parto un po’ nervoso, temo la sfiga che solitamente mi perseguita, che qualcosa possa andare storto.
Il traffico del sabato mattina ad Arezzo mi disturba subito, ma Enio mi tranquillizza e mi dice che è tutto a posto.
Nel frattempo, mentre mi indica la strada e spunta note sul road book, svita e avvita il deflettore, sostituisce fusibili, insomma, fa “l’Enio”.
Partiamo per la prova 1, Portole.
Faccio un km, un km e mezzo per essere sicuro che le gomme fossero in temperatura, poi inizio a tirare come un dannato.
Mi diverto, godo.
La Trofeo va fortissimo, è stabile, ben bilanciata, con le slick è incollata a terra.
Il cellulare in tasca deve essersi messo automaticamente in “modalità aereo”, perchè sembrava un missile terra aria.
Ci prendo gusto, staccate sempre più lontano, curve in pieno.
Dopo Portole, in un tratto guidato in discesa, però una A112 del trofeo era uscita dopo una destra, aveva preso un argine sulla destra ed era rimbalzata dall’altra parte uscendo di strada sulla sinistra, portandosi dietro una quantità di terriccio umido che aveva sporcato la carreggiata.
Entrando in pieno e vedendo la macchina fuori istintivamente alzo il piede, ma ero sullo sporco e la macchina mi parte a schiaffo di traverso.
Ho tenuto giù controsterzando per vedere se riuscivo a rimediarla, ma in un nanosecondo lo sterzo era finito e la macchina a 90° con la strada, ormai era persa e si stava girando del tutto.
Inchiodo i freni per farla fermare il prima possibile ma traslando sulle 4 ruote bloccate la Trofeo punta dritta verso l’argine, che aveva innanzi un fossato largo circa un metro e profondo una 70ina di centimetri.
Mi son visto fuori, non c’era ormai scampo.
Non so come, ma un centimetro prima che le ruote cadessero nel vuoto la macchina si è fermata….quasi come se una mano invisibile l’avesse tenuta.
Forse la mia mamma dal cielo, chissà….
Retromarcia, manovra, e mi ributto giù per portole.
Enio mi fa ” il bonus per oggi te lo sei giocato, va un po’ più piano”
Aveva ragione….va bene divertirsi, ma non dovendo “fare il tempo” come nei rally, non aveva senso rischiare più di tanto.
Da quel momento in poi, sarei andato allegro, ma senza mai rischiare.
Arriviamo in fondo e facciamo il passaggio.
Ho la sensazione di aver anticipato un po’, infatto è un -5.
Neanche il tempo di respirare e siamo sulla seconda, la Rassinata, 14,5 Km….bellissima.
Lì facciamo un “2”.
Dopo un lungo trasferimento, andiamo a fare le prove, anch’esse stupende, di Poggio alla Piera e di La Verna, dove riusciamo a fare due “1”.
A metà gara quindi, dopo 4 prove, avevamo 9 penalità: non male.
Ripetiamo le due prove di Ponte alla Piera e La Verna ma faccio un “4” e un “6”.
Siamo sempre sul “3” di media, ma quando sei in lotta con avversari come Mozzi può non bastare.
Infatti dopo 6 prove, al riordino, apprendo che le penalità di differenza sono solo 4.
Troppo poche, e due prove da disputare, di notte ormai.
Ritorniamo sulla velocissima Portole, ormai è buio.
Siamo nei 4 minuti di neutralizzazione prima dello start, mi metto il casco, e come al solito provo la scansione sonora dello strumento prima di partire.
Nulla…il silenzio.
Non funziona.
Armeggio a tutti i jack, scavicchio, muovo, infilo riinfilo…NULLA.
Cazzo…lo spettro della sfiga ritorna…lo temo….e vado nel panico.
Inizio a tirare litanie irripetibili, mi tolgo il casco, tocco di tutto ma niente.
Enio fortunatamente mi tranquillizza…”stai calmo…stai calmo….mettiti gli auricolari di scorta”
Ha ragione….li prendo dalla tasca, sfilo il sottocaso, li metto e poi rimetto sottocasco e casco, ma al buio rimango intrigato in vari fili.
Enio mi libera dai vari cappi al collo e infila il jack degli auricolari al suo posto: funziona.
Mancano 30 secondi al via, Enio si lega e partiamo.
Arrivo in fondo sempre un po’ teso….temo di buttare tutto a monte.
Infatti passo ed è un “8”.
Cazzo!
Enio cerca di tranquillizzarmi ” stai calmo, non è nulla….il prossimo fai zero ed è tutto a posto.”
Invece la paura di buttare alle ortiche una gara fino a poco prima molto buona, continua a pervadermi, anche perchè nel passaggio appena fatto avevo notato di non riuscire a vedere bene il tubo al buio…..era di un “bluastro” scolorito, sembrava un tubo da acetilene, non si vedeva bene sull’asfalto di un “grigio chiaro”, e poi avevo per la prima volta in gara gli occhiali nuovi, ormai indispensabili, ma a cui non sono abituato.
E infatti, nell’ultima prova, “7”.
Ero strasicuro di avere perso.
Non si possono concedere 15 penalità in due prove a qualcuno come Giordano, sei finito, per forza, non c’è scampo.
Non vado nemmeno sul sito dei crono a vedere i risultati delle prove, ero matematicamente sicuro di aver perduto questa occasione, e stavolta la sfiga non c’entrava, la colpa era mia.
Arriviamo ad Arezzo e mi metto in fila per l’arrivo…seduto in macchina.
Enio scende per andare a timbrare, e rimango solo nella trofeo, in silenzio.
A un certo punto arriva Giordano al finestrino: “Complimenti…è stata una bella lotta”
“Complimenti a te, hai vinto vero? di quanto?”
” No guarda, hai vinto tu….eravamo pari prima dell’ultima, poi tu hai fatto 7 e io 11″
Non volevo crederci.
Ero veramente contento, non so descrivervi.
Da lì in poi un susseguirsi di complimenti, pacche sulle spalle…e la festa del podio, sul palco, con la trofeo alle spalle che ci guardava.

 

5 pensieri su “4° Historic Rally delle Vallate Aretine – Arezzo 7-8 Marzo 2014

  1. C’è poco da fare…..per come vedo io questo gioco, la “sport” è veramente il massimo….il massimo del divertimento!
    Fosse per me, farei solo ed esclusivamente queste, ma purtroppo sono veramente onerose.
    Più paghi, più godi, è una dura legge (e non vale nemmeno sempre, a volte paghi e non godi nemmeno).
    Accontentiamoci di fare quelle poche, e gustiamocele!
    Peccato che in Toscana ci sia solo questa…..
    Alla prossima ragazzi, e speriamo che la pattuglia degli “sportisti” toscani possa aumentare (possibilmente con auto ex corsa).

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  2. Grande Roberto! Grande Ennio! Noi abbiamo ottenuto un altro risultato, ovviamente, ma ci siamo divertiti tantissimo sopratutto nel vivere l’atmosfera dei Rally che non sperimentavamo ormai da troppo tempo. E’ stata comunque un esperienza bellissima E per questo ringrazio Pampaloni che ci ha dato la possibilità di fare la gara con una sua auto e Roberto che l’ha guidata egregiamente,nonostante la sua formazione e la sua esperienza sia maggiormente da navigatore.

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