5° assoluti e vittoria di raggruppamento.
La prima uscita della “tamarra” non è andata malissimo, ma nemmeno bene.
Ho preso in mano la truzzissima giallona venerdì pomeriggio è l’ho guidata in autostrada fino ad Avezzano.
Quando si aprono le farfalle è una sinfonia, il motore canta come un tenore, ed è regolare come un cronografo svizzero.
Mi ero già accorto però la sera, in un breve percorso urbano tra semafori e stop, che fermarsi e ripartire, ed in particolare “andare piano”, non era poi così semplice.
A basse velocità la tamarra si ribella, e te lo fa capire borbottando.
La mattina di sabato, dopo le verifiche, in un piazzaletto metto i riferimenti e faccio qualche passaggio.
Il muso è lungo, devo abituarmici, metto addirittura un pezzo di nastro sul cofano a segnalarmi dove finirebbe un ipotetico cofano di A112, un pò come la coperta di Linus….
Sistemo via via il mirino, e quando le sdoppiate iniziano a coincidere con i passaggi ritengo chiuso il “lavoro” di messa a punto.
Il vero problema, è tenere il motore costante.
Se ci riuscivo, facevo buoni passaggi, se dovevo correggere e magari calava un pò, essere precisi era difficile.
La cosa poi, in gara, si è accentuata, nei passaggi in salita.
Vabbè, poco male, in fondo con queste prerogative, il risultato sportivo non era un obiettivo, sebbene fare figuracce non piace a nessuno.
Lo scopo principale era in fondo divertirsi con la tamarra, e su questo punto la teutonica giallona non ha deluso!
La gara mi è piaciuta, molto bella, paesaggi stupendi, strade FANTASTICHE per guidare.
Muri di neve ai lati, ma fondo perfettamente asciutto, a parte qualche placca di verglas nella notte.
Ci informiamo da degli indigeni la sera prima sul fondo delle strade, e decidiamo di partire con le termiche (scelta perfetta).
Passiamo attraverso gole, strade su costoni di roccia, tutto molto bello.
Le prove sono concatenate a gruppi.
A gruppi….già….significa, per chi ha il Blizz, il dover fare la pericolosissima operazione “Restart” che personalmente mi ha inculato una miriade di volte.
E tacchete……eccallà!
Pico fa un bel “restart” quando mancava ancora una prova.
La tamarra e lo stesso Pico hanno potuto godere in diretta in una serie di “litanie” irripetibili.
Non abbiamo strumento “salvagente” fatto partire in simultanea, per cui….il 300 è sicuro.
Faccio un tentativo disperato.
Ho l’abitudine di lanciare un occhiata al cronometro nell’attimo in cui l’equipaggio che ci precede passa sul tubo.
Mi sono quindi ricordato che Fontana era passato sul rilevamento precedente quando sul mio cronometro mancava circa 1′ 09″.
Decido quindi di raggiungere Fontana per cercare di vederlo mentre passa al rilevamento successivo, e nel momento che passava avrei fatto partire il countdown della prova successiva, calcolando di passare all’orario di quella prova “meno 1’09”, tanto poi il restart c’era davvero.
Mi lancio a caccia dell’Armando mettendo alla frusta la tamarra, incazzato come un bisonte.
La tamarra godeva e tuonava attraverso lo scarico ANSA.
Il caso ha voluto che proprio in questa prova dove stavo tirando come una furia ci fossero dei fotografi su un tornantone sinistro largo.
Pendolo e….MBUTEAAAAA
Tornante spazzolato alla perfezione e via….
Pico penso che farà un poster della tamarra di traverso da mettere in ufficio
Raggiungo Fontana e mi accodo, pronto a “rilevarlo” e far partire il cronometro.
Il tubo è distante, si vede un pò male in prospettiva, comunque, appena passa (per quel che potevo vedere) splitto.
Metto il beep continuo, e aspetto che passi 1′ 09″, e passo, un po a metà tra il secondo scelo e quello successivo….
Insomma…in questo passaggio becchiamo “solo” un 48, ed è stato un gran cxxxx.
Un pò più avanti, ci metto del mio.
Serie di tre tubi dopo una apertura, tutti ravvicinati ad una 90ina di metri uno dall’altro, con curve a 90° e con l’ultimo al culmine di una salitella.
Prego Pico di “non toccare niente”, ma stavolta il casino lo faccio io.
Nella mia mente bacata aveva preso forma l’equazione “tre passaggi = tre tubi” senza contare quello di apertura.
Dopo il terzo tubo (seconda prova) nel mio conteggio mentale ne avevo fatte 3, e mi stavo aggingendo a fare il restart, rallendando.
Mentre mi accingo a fare questa operazione, il blizz inizia a sbippare di nuovo, uno/due secondi per realizzare la cazzata, guardo avanti, e in cima alla salita c’era un altro tubo!
Schiaccio a tavoletta, la tamarra scodinzola, passo a tutta velocità: 63!
Eccheccazzo…..
Peccato, perchè senza questi due svarioni (e la conseguente calma con cui potevo affrontere le altre prove, venute un pò così e così) forse potevo essere in zona podio, cosa per nulla malvagia con quel mezzo e considerato che l’avevo presa in mano la mattina.
Pazienza, il divertimento c’è stato lo stesso, e tantissimo anche!
Vince un ottimo Aiolfi, ormai un cecchino micidiale in ogni condizione, complimenti!
Due bellissime giornate, dove la tamarra è stata ammiratissima!
E’ incredibile il successo che ha ottenuto, onestamente non lo credevo neppure, ma non c’erano occhi pere lei: alle verifiche, lungo il percorso, e anche durante il viaggio autostradale!
Dalle macchine che ci superavano ho contato: due fotografie con cellulare, 3 pollici alzati con faccia contenta, 5 bambini che salutavano con manina, decine di “strombazzate”.
Insomma….la vera guest star della gara è stata lei: la tamarra!!
5° assoluti e vittoria di raggruppamento.
La prima uscita della “tamarra” non è andata malissimo, ma nemmeno bene.
Ho preso in mano la truzzissima giallona venerdì pomeriggio è l’ho guidata in autostrada fino ad Avezzano.
Quando si aprono le farfalle è una sinfonia, il motore canta come un tenore, ed è regolare come un cronografo svizzero.
Mi ero già accorto però la sera, in un breve percorso urbano tra semafori e stop, che fermarsi e ripartire, ed in particolare “andare piano”, non era poi così semplice.
A basse velocità la tamarra si ribella, e te lo fa capire borbottando.
La mattina di sabato, dopo le verifiche, in un piazzaletto metto i riferimenti e faccio qualche passaggio.
Il muso è lungo, devo abituarmici, metto addirittura un pezzo di nastro sul cofano a segnalarmi dove finirebbe un ipotetico cofano di A112, un pò come la coperta di Linus….
Sistemo via via il mirino, e quando le sdoppiate iniziano a coincidere con i passaggi ritengo chiuso il “lavoro” di messa a punto.
Il vero problema, è tenere il motore costante.
Se ci riuscivo, facevo buoni passaggi, se dovevo correggere e magari calava un pò, essere precisi era difficile.
La cosa poi, in gara, si è accentuata, nei passaggi in salita.
Vabbè, poco male, in fondo con queste prerogative, il risultato sportivo non era un obiettivo, sebbene fare figuracce non piace a nessuno.
Lo scopo principale era in fondo divertirsi con la tamarra, e su questo punto la teutonica giallona non ha deluso!
La gara mi è piaciuta, molto bella, paesaggi stupendi, strade FANTASTICHE per guidare.
Muri di neve ai lati, ma fondo perfettamente asciutto, a parte qualche placca di verglas nella notte.
Ci informiamo da degli indigeni la sera prima sul fondo delle strade, e decidiamo di partire con le termiche (scelta perfetta).
Passiamo attraverso gole, strade su costoni di roccia, tutto molto bello.
Le prove sono concatenate a gruppi.
A gruppi….già….significa, per chi ha il Blizz, il dover fare la pericolosissima operazione “Restart” che personalmente mi ha inculato una miriade di volte.
E tacchete……eccallà!
Pico fa un bel “restart” quando mancava ancora una prova.
La tamarra e lo stesso Pico hanno potuto godere in diretta in una serie di “litanie” irripetibili.
Non abbiamo strumento “salvagente” fatto partire in simultanea, per cui….il 300 è sicuro.
Faccio un tentativo disperato.
Ho l’abitudine di lanciare un occhiata al cronometro nell’attimo in cui l’equipaggio che ci precede passa sul tubo.
Mi sono quindi ricordato che Fontana era passato sul rilevamento precedente quando sul mio cronometro mancava circa 1′ 09″.
Decido quindi di raggiungere Fontana per cercare di vederlo mentre passa al rilevamento successivo, e nel momento che passava avrei fatto partire il countdown della prova successiva, calcolando di passare all’orario di quella prova “meno 1’09”, tanto poi il restart c’era davvero.
Mi lancio a caccia dell’Armando mettendo alla frusta la tamarra, incazzato come un bisonte.
La tamarra godeva e tuonava attraverso lo scarico ANSA.
Il caso ha voluto che proprio in questa prova dove stavo tirando come una furia ci fossero dei fotografi su un tornantone sinistro largo.
Pendolo e….MBUTEAAAAA
Tornante spazzolato alla perfezione e via….
Pico penso che farà un poster della tamarra di traverso da mettere in ufficio
Raggiungo Fontana e mi accodo, pronto a “rilevarlo” e far partire il cronometro.
Il tubo è distante, si vede un pò male in prospettiva, comunque, appena passa (per quel che potevo vedere) splitto.
Metto il beep continuo, e aspetto che passi 1′ 09″, e passo, un po a metà tra il secondo scelo e quello successivo….
Insomma…in questo passaggio becchiamo “solo” un 48, ed è stato un gran cxxxx.
Un pò più avanti, ci metto del mio.
Serie di tre tubi dopo una apertura, tutti ravvicinati ad una 90ina di metri uno dall’altro, con curve a 90° e con l’ultimo al culmine di una salitella.
Prego Pico di “non toccare niente”, ma stavolta il casino lo faccio io.
Nella mia mente bacata aveva preso forma l’equazione “tre passaggi = tre tubi” senza contare quello di apertura.
Dopo il terzo tubo (seconda prova) nel mio conteggio mentale ne avevo fatte 3, e mi stavo aggingendo a fare il restart, rallendando.
Mentre mi accingo a fare questa operazione, il blizz inizia a sbippare di nuovo, uno/due secondi per realizzare la cazzata, guardo avanti, e in cima alla salita c’era un altro tubo!
Schiaccio a tavoletta, la tamarra scodinzola, passo a tutta velocità: 63!
Eccheccazzo…..
Peccato, perchè senza questi due svarioni (e la conseguente calma con cui potevo affrontere le altre prove, venute un pò così e così) forse potevo essere in zona podio, cosa per nulla malvagia con quel mezzo e considerato che l’avevo presa in mano la mattina.
Pazienza, il divertimento c’è stato lo stesso, e tantissimo anche!
Vince un ottimo Aiolfi, ormai un cecchino micidiale in ogni condizione, complimenti!
Due bellissime giornate, dove la tamarra è stata ammiratissima!
E’ incredibile il successo che ha ottenuto, onestamente non lo credevo neppure, ma non c’erano occhi pere lei: alle verifiche, lungo il percorso, e anche durante il viaggio autostradale!
Dalle macchine che ci superavano ho contato: due fotografie con cellulare, 3 pollici alzati con faccia contenta, 5 bambini che salutavano con manina, decine di “strombazzate”.
Insomma….la vera guest star della gara è stata lei: la tamarra!!
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comunicazione di servizio:
l’equipaggio è Ricci-Fedeli, a breve verrà rettificato.
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